FILM ALL'UNIVERSITA': "LE STANZE APERTE" 

Giovedì’ 9 APRILE alle 16.30

proiezione del film

“Le Stanze Aperte”

Palazzo del Mediterraneo

via Nuova Marina 59  - Napoli

Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

AULA 1.4 (al 1° piano)

Opg, all’Orientale per la proiezione del film “Le Stanze Aperte”

Il film “Le Stanze Aperte” riapre il dibattito sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

 il trailer ]  [ il backstage ]

Inserito all’interno di un percorso universitario quale studio delle produzioni indipendenti per il Laboratorio “Produzioni audiovisive, teatrali e cinematografiche” all’Università L’Orientale di Napoli, voluto dal docente Francesco Giordano, regista e produttore indipendente dello stesso film giunge alla visione in pubblico poco dopo la ufficiale chiusura degli O.P.G. prevista per legge, dopo varie proroghe, il 30 marzo 2015.

 

Chiudere gli O.P.G. non è sufficiente e nemmeno le previste Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, una sorta di 'mini O.P.G’.) sembrano adeguate: per restituire a tutti dignità e cittadinanza occorre stabilire dei percorsi di cura e di inclusione sociale.

 

Francesco Giordano ha girato il film nel 2013 presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli e all’interno del vecchio carcere di S.Eframo in via Imbriani, impegnando gli internati e i detenuti nell’ attività cinematografica, raccontando il loro vissuto, le loro storie e la quotidianità attraverso un film documentario. Il regista hanno poi coinvolto un attore professionista affinché i partecipanti potessero recitare e costruire una storia per immagini. La sceneggiatura è scritta sulla base di racconti di detenuti ed internati e fatti di cronaca.

 

L’opera costituisce un film di finzione girato con tecnica documentaristica: i personaggi del film, reali o costruiti, non possiedono una fisionomia psicologica e relazionale propria, ma sono identica espressione e manifestazione di più personalità, segno tangibile dell’anonimato a cui la loro condizione li “condanna” realmente. Il taglio documentaristico è poi avvalorato dal fatto che l’azione si svolge quasi tutta all’interno del carcere e che le linee guida del film, anche se lateralmente, suggeriscono agli spettatori interrogativi a cui la coscienza civile non può sottrarsi.

 “Attardarsi sui volti, scavare nel passato, lasciare che le parole “libere” di questi uomini che restano ancorati a quegli spazi da un “senza fine pena” che li inchioda irrevocabilmente a una vita ottusa e oscura, non è assolutamente piacevole. E’, invece, assolutamente necessario. La realtà irrevocabile ci viene mostrata senza che ci sia via di fuga e le porte aperte che caratterizzano queste celle di una prigione che vorrebbe diventare qualche altra cosa (senza sapere cosa) si infrangono nel riquadro che la macchina da presa, irrevocabilmente, definisce, sanziona.” (Demetrio Salvi) http://blog.sentieriselvaggi.it/metti-una-sera-a-cena/

www.lestanzeaperte.it

booking (ingresso libero)


Corso di Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (PR)
Dipartimento di Scienze Umane e SocialiLaboratorio“Produzioni audiovisive, teatrali e cinematografiche”
Docente responsabile: Prof. Francesco Giordano

 

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